Unità Cinofile
Scopo principale del nostro lavoro é sicuramente l’addestramento di cani da ricerca per dispersi in superficie o su macerie, ma anche la formazione di istruttori, figuranti e operatori logistici, per essere pronti in ogni situazione di emergenza.
Possiamo individuare due profili operativi all’interno del nostro gruppo:
UNITÀ CINOFILE
Il percorso addestrativo di una unità cinofila é complesso e impegnativo. La coppia cane conduttore deve arrivare a costituire una unità inscindibile. Le aree di lavoro cane-conduttore sono principalmente tre. Ricercare persone in superficie seguendo il metodo Whitney, o “metodo americano”, imparando cioé a selezionare gli odori nell’ambiente effettuando una “discriminazione olfattiva”; addestramento di base cioè al cane viene insegnata a riconoscere e obbedire a determinati comandi; palestra cioè passaggio in spazi angusti, salti, passerelle, ecc. Al termine del percorso addestrativo sono previsti esami “attitudinali” ed “operativi”. Gli esami tuttavia non devono essere visti come un punto di arrivo bensì di partenza. La preparazione ottenuta va infatti costantemente mantenuta con esercitazioni frequenti.
OPERATORI LOGISTICI
L’operatore logistico ha un ruolo fondamentale all’interno del gruppo, in emergenza svolge attività di supporto all’unità cinofila. Infatti in emergenza è parte attiva nella gestione di comunicazioni radio, posizione sulla mappa, gps ecc. Al di fuori delle emergenze aiuta nell’addestramento, di solito come figurante, figura essenziale per una corretta crescita delle unità cinofile.
Sono inoltre necessari corsi di primo soccorso, cartografia e comunicazione radio per poter affrontare le emergenze ed essere di aiuto a sè stessi ed ai propri compagni in tutte le situazioni.
IL METODO WHITNEY
Il metodo americano, Whitney, nasce nei primi decenni del 1900 per contrastare le ripetute evasioni dei carcerati dalle colonie penali. Molto spesso infatti i cani impiegati in queste ricerche se incontravano un odore più forte, appartenente ad un’altra persona, abbandonavano la traccia della persona ricercata per seguire l’ultimo individuo. Lo statunitense Whitney pensò quindi di basare l’addestramento dei cani su una specifica traccia: l’odore del fuggiasco. Questo veniva percepito dal cane attraverso gli indumenti o le lenzuola sulle quali il ricercato aveva dormito.
Ai cani addestrati secondo questo metodo si richiede quindi la capacità di selezionare l’odore partendo da un indumento, di riconoscerlo sul terreno e di seguirlo fino alla fonte. Una volta arrivati alla fonte, i cani devono segnalare il disperso o con l’abbaio o effettuando il riporto cioè facendo la spola tra conduttore e disperso.